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Raiderismo
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Akela22



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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 15:09    Oggetto: Raiderismo Rispondi citando

Aldo Marzot, prima di diventarne il Capo Scaut,assolse per molto tempo il ruolo di Commissario Centrale alla branca Rover e Scolte del Cngei ed ebbe modo di verificare, approfonditre e studiare, fra il 1948 ed il 1960, un problema che angustiava l'intero Movimento Scaut. Egli appurò che il numero dei lupetti era il più elevato, che gli esploratori erano meno dei lupi e che i rover erano pochissimi rispetto ai fratelli più piccoli. In sintesi il numero degli scaut che proseguivano il sentiero scaut in età rover, era neanche il 20 per cento di quello che aveva vissuto la vita della Jungla e solo il 10/15 per cento di quello che aveva portato il capello a falde larghe. I Capi, infine, rappresentavano una percentuale irrisoria, meno dell'unità, rispetto al numero dei lupi che avevano iniziato a "correre" e giocare nella Jungla.

Negli anni cinquanta il Movimento Scaut si interrogò seriamente sul fenomeno dell'emorragia di giovani e cercò, durante varie Conferenze Internazionali, soluzioni idonee al problema. All'epoca parecchie e contrastanti opinioni portarono a molte proposte ed a interessanti, quanto opposte, sperimentazioni. Ma non fu trovata una soluzione soddisfacennte che riuscì a mettere tutti d'accordo. L'obiettivo era, ed ancor oggi é per tante associazioni, quello di creare, di sviluppare e di conservare, negli over sedicenni, un interesse prioritario e coinvolgente da contraporre alla moltitudine di "offerte" oncorrenziali che, nel corso degli anni, si sono moltiplicate in modo esponenziale nei confronti dell'età, e quindi, del metodo, più debole.

IL Pellicano del Cimone non aveva dimenticato l’affermazione di B.-P. “ … scautismo senza roverismo è uno scautismo non riuscito ..” quando aveva lanciato il roverismo in continuità logica ed educativa al movimento ed alla metodologia iniziale. B.-P., e Marzot dopo di lui, si rendeva conto che il roverismo era, nello stesso tempo, il passo successivo a quello dello "Scaut" e quello precedente a quello dell"Uomo Scaut". Quindi il Roverismo non poteva fallire, non poteva perdere consensi ed interessi, doveva continuare ad accendere entusiasmo.

Il punto era, e tutt'ora é, l'emorragia di giovani over sedici anni. Questo dato di fatto, questa evidente perdita di consenso nell'età tipica del roverismo rappresenta l'evidenza che il Metodo andava rivisto ed adeguato. Sia nei confronti della Società che così tanto si é evoluta in questi cento anni che nei confronti dei giovani che hanno così tanto ampliato i loro interessi, materiali ed immateriali, importanti e futili, del tempo libero e lavorativi.

Marzot, analizzò il fenomeno che anguastiava lo scautismo. Studiò il problema, studiò le cause e gli effetti, verificò le sue osservazioni alla luce delle soluzioni che anche altri stavano analizzando. In Inghilterra, patria dello scautismo, e negli Stati Uniti si cercava di risolvere anticipando l'accesso al roverismo ed inserendo, fra la branca esploratori e quella dei rover, una mezza branca che in alcuni casi diveniva la parte finale della branca esploratori ed in altri la parte iniziale della branca rover. I loro nomi "overfifteen" e "senior scout". In Canadà pensarono ad una branca intermedia, fra gli scaut ed i rover, cui diedero il nome di "erxplorers". In Francia furono creati i "pionniers" che oltre che rivolgersi ai ragazzi di 15/16 anni, applicando il repartismo, modificò anche contenuti e modalità inserendo l'Impresa e la sua realizzazione alla base di ogni attività.

In Italia il problema era stato affrontato dalle due associazioni nazionale in modo similare. Entrambe avevano creato, all'interno della terza branca, una sorta di periodo di "attesa" prima di divenire rover, sia pure all'interno della Compagnia o del Clan. Erano gli "allievi" nel CNGEI e i "novizi" nell'AGESCI. Erano una sorta di esploratori adulti che venivano preparati per divenire rover sia affinando le tecniche che addestrando lo spirito. Avevano un loro "Maestro" e godevano di una certa autonomia di gestione nell'ambito di una apposita e specifica programmazione.

In ogni caso tutte le soluzione pensate, sperimentate o realizzate, sia all'estero che in Italia, precedevano una mezza branca o una branca a cuscinetto fra gli esploratori ed i rover.

Aldo Marzot, anche alla luce delle sue esperienze lavorative e degli studi sulle professionalità future compiuti per conto dell’Ufficio Mondiale di Ginevra, intuì che la quarta branca non sarebbe dovuta essere un pezzo dopo della branca esploratori o un pezzo prima della branca rover. Egli pensò che ai fini dell'effettivo ed indolore ingresso dei giovani nella vita, nella società, nel mondo del lavoro occorersse una branca, e dei contenuti assieme ad un programma, che agevolasse tali obiettivi. Quindi una branca nuova, indipendente dalel altre che rapprsentasse effettivamente l'anello di giunzione fra lo scautismo tradizionale ed uno scautismo più idoneo ai tempi. Uno scautismo che riuscisse a tenere il passo con la soietà degli Uomini che aveva subito, durante i primi sessanta anni del novecento, una accelerazione, in termini di progresso in tutti i campi della conoscenza umana, mai vista prima. Accelerazione che nessun secolo in precedenza aveva mai registrato.

Egli pensò ad una branca composta da giovani che intendono impegnarsi in Imprse fuori dal comune. Il cui ambito spaziasse dal campo scientifico al tecnico, dall'artistico al sociale senza tralasciare il mondo dello Spirito. Pensò ad una branca composta da giovani che si preparano con serietà e responsabilità a svolgere il proprio servzio di Uomo Scaut all'interno della Società degli Uomini operando selettivamente sulle proprie inclinazioni, scegliendo al di fuori dell'assillo della ricerca del posto di lavoro, una congenale specializzazione o trasformando il proprio hobby in un produttivo apporto ad un apposito programma o impresa. La quarta branca, da sola, non poteva, però, risolvere il problema. Occorreva dare interesse ai più grandi dilatando sino ai trenta anni l'età di permanenza all'interno della stessa. Ed occorreva, anche, ridurre le età dei lupi, degli scaut e dei rover per anticipare la naturale precocità delle nuove generazioni rispetto alle precedenti. La quarta branca, il Raiderismo, pertanto, riesce a saldare, con caratteristice proprie originali, il metodo scaut nell'ultimo periodo evolutivo del giovane concorrendo, nel contempo, a formare l'individuo maturo. A formare, al termine della progressione evolutiva scaut, il Cittadino capace di inserirsi da protagonista fra gli Uomini Liberi.
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polvansen





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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 15:42    Oggetto: Rispondi citando

Grazie delle informazioni, due domande: quindi le età delle branche quali sono? E quali sono le differenze concrete nel metodo raider che vi hanno portato addirittura a lasciare l'associazione per creare una realtà tutta vostra?
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Akela22



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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 15:52    Oggetto: Rispondi citando

polvansen ha scritto:
Grazie delle informazioni, due domande: quindi le età delle branche quali sono? E quali sono le differenze concrete nel metodo raider che vi hanno portato addirittura a lasciare l'associazione per creare una realtà tutta vostra?


lupetti: 6/10 anni
Esploratori: 10/14
R/S:14/ 18
Raider: 18/30
il fatto è *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* l'altra associazione dava molta importanza alle branche giovanili e non molta al raid,infatti, dopo finito il periodo di compagnia, molti dei ragazzi si allontanavano dagli scout
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polvansen





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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 16:11    Oggetto: Rispondi citando

Akela22 ha scritto:
il fatto è *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* l'altra associazione dava molta importanza alle branche giovanili e non molta al raid,infatti, dopo finito il periodo di compagnia, molti dei ragazzi si allontanavano dagli scout

Ma era un problema di metodo dell'associazione o di sua applicazione? Cioè, cosa avete cambiato per poter dire che la vostra nuova realtà è più attenta al raider?
Mi sono sempre chiesto cosa possa portare un gruppo a fare addirittura associazione a sé: è la prima volta che mi capita di sentirne parlare in diretta da chi vive la situazione di prima mano. Quindi scusa se abuso della tua pazienza.
Ma mi chiedo, immaginando che non vi siate limitati a fare delle dichiarazioni di principio e basta (tipo scrivere sullo statuto che sarete più attenti alla quarta branca), come pensa la nuova associazione di concretizzare questa nuova attenzione a questa branca? Era impossibile recuperare questo nuovo atteggiamento nella vecchia associazione? Perché?
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Akela22



Età: 39
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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 16:19    Oggetto: Rispondi citando

perchè purtroppo solo il nostro commissario ormai si interessava della quarta branca... Le altre sezioni dicevano chiaramente che i tempi sono cambiati e che non si vive nel passato e vedevano il raiderismo solo come "unità per i capi unità".
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aureliano



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Residenza: Fra Bolzano e Trento...

MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 16:32    Oggetto: Rispondi citando

Aspetta aspetta...sei un Assoraider???

Mit-t-t-icooo...allora forse puoi rispondere alla domanda che ponevo in questo portale qualche mese fa... a cui nessuno rispose perché non c'era nessun Assoraider.

La ricopio:


aureliano ha scritto:

Citazione:
Qualche giorno fa ho scoperto che l'Assoraider, che io credevo avesse una scarsa diffusione, è in realtà la 4° associazione come grandezza a livello nazionale. Incuriosito, ho fatto qualche ricerca ed ho scoperto sul sito questo:

"Peculiarità dell’Assoraider è l’attivazione della cosiddetta quarta branca, quella Raider, che mira a completare il percorso formativo del giovane scaut fino all’età adulta, pur senza trascurare le altre branche giovanili (lupetti/lupette, esploratori/esploratrici, rovers/scolte) "

"Branca Raider: ne fanno parte tutti gli adulti dai 18 ai 30 anni che vogliono imprimersi una loro regola di vita da “raider”. Uomini impegnati in imprese non comuni, estese ai campi scientifico, tecnico, artistico, sociale e spirituale. L’attività della branca Raider si concentra, in gruppi chiamati “Raid" dove l’interesse personale diventa comune e permette, semiprofessionalmente, di essere utili a se stessi, all’associazione ed alla società. Mille e più sono gli interessi e gli hobbies, mille e più possono essere i Raid formati."

Questa "quarta branca" mi incuriosisce parecchio e sembra interessante ma, non avendo conoscenza diretta di qualche Assoraider (qui in Trentino Alto Adige non ce ne sono...), mi piacerebbe sapere esattamente come funziona. Cioé, ho capito questa cosa delle "imprese non comuni", ma dal punto di vista pratico, cosa fa?C'é qualche Assoraider su questo forum che può spiegarmi, magari portandomi anche qualche esempio??




Cioé, io penso di aver capito cosa significhi la quarta branca a livello teorico, ma dal punto di vista pratico??
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Akela22



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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 16:52    Oggetto: Rispondi citando

aureliano ha scritto:
Aspetta aspetta...sei un Assoraider???

Mit-t-t-icooo...allora forse puoi rispondere alla domanda che ponevo in questo portale qualche mese fa... a cui nessuno rispose perché non c'era nessun Assoraider.

Cioé, io penso di aver capito cosa significhi la quarta branca a livello teorico, ma dal punto di vista pratico??


Allora,premetto che non sono più assoraider, come dicevo pocanzi, ti spiego prendendo in esempio la mia sezione dove sono operanti 3 raid: solidarietà, musicale, informazione. Per il raid solidarietà ogni giorno facciamo i turni per fare terapia ad un bambino celebroleso. Il raid musicale, del quale faccio parte, organizza e suona in serate, il raid informazione gestisce un sito- giornalistico in internet (www.fluminioggi.it). Lo scopo dei raid è formare i ragazzi in quesi campi così da poter essere pronti , un giorno, a lavorare come fisioterapisti, musicisti, giornalisti... non sono stata molto chiara, se non si capisce qualcosa chiedi pure.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 17:53    Oggetto: Rispondi citando

Akela22 ha scritto:
Lo scopo dei raid è formare i ragazzi in quesi campi così da poter essere pronti , un giorno, a lavorare come fisioterapisti, musicisti, giornalisti...


Molto interessante....mi sembra che B.P. stesso abbia teorizzato qualcosa di simile, che poi in effetti, in GB durante la guerra si concretizzò...
Mi sembra che B.P. prevedesse effettivamente che il Movimento formasse individui che avessero una possibilità di lavoro futura (all'epoca mi sembrava fossro regolari stages di formazione tipo calzolaio, muratore, ecc.)
Ho detto qualche cosa di insensato?
Aggiungo: non è che le nostre specializzazioni siano una specie di involuzione a livello di gioco di quelle peculiarità?
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polvansen





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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 17:55    Oggetto: Rispondi citando

Akela22 ha scritto:
Allora,premetto che non sono più assoraider,
Eheh... pochi mesi e già si sente lo spirito separatista! Ma in realtà sul sito di assoraider comparite ancora come sezione dell'associazione! Laughing

Citazione:
come dicevo pocanzi, ti spiego prendendo in esempio la mia sezione dove sono operanti 3 raid: solidarietà, musicale, informazione. Per il raid solidarietà ogni giorno facciamo i turni per fare terapia ad un bambino celebroleso. Il raid musicale, del quale faccio parte, organizza e suona in serate, il raid informazione gestisce un sito- giornalistico in internet (www.fluminioggi.it). Lo scopo dei raid è formare i ragazzi in quesi campi così da poter essere pronti , un giorno, a lavorare come fisioterapisti, musicisti, giornalisti... non sono stata molto chiara, se non si capisce qualcosa chiedi pure.
Quindi l'associazione d'origine tende a investire poco sui raid e molto sul recupero di capi dalla quarta branca... è questo che intendevi?

L'ultima modifica di polvansen il Martedì 03 Aprile 2007, 17:59, modificato 1 volta
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Akela22



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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 17:56    Oggetto: Rispondi citando

esatto, sembra quasi una branca di "raduno" di capi
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Akela22



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MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 18:02    Oggetto: Rispondi citando

polvansen ha scritto:
polvansen ha scritto:
Akela22 ha scritto:
Allora,premetto che non sono più assoraider,
Eheh... pochi mesi e già si sente lo spirito separatista!
Ma in realtà sul sito di assoraider comparite ancora come sezione dell'associazione! Laughing


non so forse non l'aggiornano da molto
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aureliano



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MessaggioInviato: Giovedì 05 Aprile 2007, 12:39    Oggetto: Rispondi citando

Però non ho capito ancora 2 cose (scusa ma sono un po' de coccio...):

1-ma uno può diventare capo solo dopo essere passato per la quarta branca oppure uno può essere capounità (per es. Akela) e contemporaneamente far parte di un raid??
Te lo chiedo perché, nella prima ipotesi, prima dei 30 anni non si può essere capiunità, funziona così?

2- Riparto da una domanda di Polvansen, che mi sono chiesto anch'io:

Polvansen ha scritto:
Citazione:
Ma era un problema di metodo dell'associazione o di sua applicazione? Cioè, cosa avete cambiato per poter dire che la vostra nuova realtà è più attenta al raider?
Mi sono sempre chiesto cosa possa portare un gruppo a fare addirittura associazione a sé: è la prima volta che mi capita di sentirne parlare in diretta da chi vive la situazione di prima mano. Quindi scusa se abuso della tua pazienza.
Ma mi chiedo, immaginando che non vi siate limitati a fare delle dichiarazioni di principio e basta (tipo scrivere sullo statuto che sarete più attenti alla quarta branca), come pensa la nuova associazione di concretizzare questa nuova attenzione a questa branca? Era impossibile recuperare questo nuovo atteggiamento nella vecchia associazione? Perché?





Akela22 ha scritto:
Citazione:
perchè purtroppo solo il nostro commissario ormai si interessava della quarta branca... Le altre sezioni dicevano chiaramente che i tempi sono cambiati e che non si vive nel passato e vedevano il raiderismo solo come "unità per i capi unità".



Ma quindi in realtà si trattava di una "deviazione" dall'idea originaria dell'Assoraider??
Ed era necessario fondare addirittura un'altra associazione? Non potevate continuare a dare più importanza al raid nella vostra sezione, anche se le altre non lo facevano?

Per esempio, una delle caratteristiche dell'Agesci è di essere cattolica.
Se, per assurdo, i gruppi confinanti col mio scegliessero di non andare più a Messa, io comunque ci porterei i miei ragazzi a Messa...rimanendo all'interno dell'Associazione (non so se è un esempio calzante ma non me ne viene in mente nessun' altro Wink )

Ma poi avete intenzione di federarvi in qualche federazione indipendente (tipo Wfis, Assiscout...)
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Akela22



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MessaggioInviato: Venerdì 06 Aprile 2007, 21:01    Oggetto: Rispondi citando

no, quelli passati fanno raiderismo pieno per i primi due anni, a meno che non ci siano esigenze di sezione, poi fanno i capi. Per il fatto della nuova associazione, c'erano problemi seri tra commissari, cose che non so, e non voglio sapere...
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Pantera solitaria





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MessaggioInviato: Martedì 24 Aprile 2007, 16:10    Oggetto: Raiderismo e Assoraider Rispondi citando

Buona Caccia a tutti,
sono un capo unità di una Sezione Assoraider. Leggendo ciò che è stato scritto a proposito del Raiderismo nella mia Associazione, non posso fare a meno di intervenire.
Innanzitutto voglio precisare che a livello nazionale l'Assoraider conta diversi Raid: questo non mi pare proprio che sia un segnale di poca o scarsa attenzione verso la quarta branca. Io stessa faccio parte di un Raid che ha appena partecipato all'Attività Nazionale svolgendo una manifestazione di particolare rilievo che ha raccolto degli ottimi consensi tra il "pubblico" (se volete potete visionare il blog dell'attività a questo indirizzo: http://ricciosuonatore.altervista.org/blog/
Volevo inoltre chiarire la questione dei componenti del Raid, in quanto, per esigenze di Sezione è quasi naturale che la maggior parte degli aderenti alla quarta branca siano al tempo stesso dei capi unità. Ciò non esclude che ci si possa impegnare con lo stesso entusiasmo su entrambi i fronti. Sarebbe bello se le Sezioni contassero cosi tanti iscritti adulti da avere dei Raid composti quasi esclusivamente da semplici Raider e qualche capo unità, invece capita proprio il contrario, ma ciò non significa che non si voglia dare la giusta importanza alla quarta branca!
Sperando di aver dato un chiarimento utile a tutti, vi saluto con una fraterna stretta di sinistra! Buona Caccia, Akela
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mangusta perspicace



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MessaggioInviato: Mercoledì 25 Aprile 2007, 12:09    Oggetto: raccontaci un po' Rispondi citando

ma cosa fa un raid?
è come il clan (o compagnia)ma fate cose da adulti?
nella mia zona non ci sono assoraider..ma sembra una cosa molto interessante il raiderismo!
com è un'attività tipo?
grazie!
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