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La quarta branca
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Autore Messaggio
uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 16:38    Oggetto: Rispondi citando

scoiattolo parsimonioso ha scritto:
ma in un periodo in cui le 17enni hanno storie con i 35-40enni...

Uèlla...questa non la sapevo...interessante Laughing Laughing Laughing
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gufopreciso



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 19:37    Oggetto: Rispondi citando

scoiattolo parsimonioso ha scritto:
Scusate se pongo un quesito che si ricollega a quello di cui parlavamo pochi post fa, ma mi è venuto in mente guardando la tv:
ma in un periodo in cui le 17enni hanno storie con i 35-40enni, come si può ritenere che a 16 anni queste siano interessate ancora al reparto ed allo scautismo in genere?


Diffatti sono un sostenitore della migliore efficacia e bontà dei reparti paralleli rispetto a quello misti, perchè in questa età la differenza di maturità rispetto al branco o agli r/s è molto più marcata ed evidente. Le guide e scolte che conosco comunque sono interessate... E comunque non tutte le 16enni sono fatte per il guidismo, come non tutti i 16enni sono fatti per lo scautismo.

Citazione:
Probabilmente gufopreciso ha ragione quando dice che sono più infantili, ma i ragazzi di oggi secondo me sono almeno 2-3 anni avanti rispetto a quello che eravamo noi. Ripeto, resta solo una mia opinione.


Non so, ma mi sembra un controsenso la frase Confused Forse anche la mia di più grandi ma meno maturi lo è Very Happy


L'ultima modifica di gufopreciso il Giovedì 24 Gennaio 2008, 20:26, modificato 2 volte
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scoiattolo parsimonioso



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 20:05    Oggetto: Rispondi citando

gufopreciso ha scritto:
Diffatti sono un sostenitore della migliore efficacia e bontà dei reparti paralleli rispetto a quello misti, perchè in questa età la differenza di maturità rispetto al branco o agli r/s è molto più marcata ed evidente. Le guide e scolte che conosco comunque sono interessate... E comunque non tutte le 16enni sono fatte per il guidismo, come non tutti i 16enni sono fatti per lo scautismo.

Non so, ma mi sembra un controsenso la frase Confused Forse anche la mia di più grandi ma meno maturi lo è Very Happy


Se ci fossero i reparti paralleli credo che lo scautismo non conterebbe più di 50 iscritti totali visto che ormai la coeducazione è dappertutto, manca solo nei monasteri. Per cui un metodo del genere, anche se più ortodosso, sarebbe un tantino fuori dai tempi in cui viviamo.
Quando dico infantili intento negli atteggiamenti. Ma nel complesso ritengo che i ragazzi di oggi siano più grandi e più svegli. Peccato che questa fortuna la indirizzino olto male nell'imitazione grottesca di AMICI o di UOMINI e DONNE della De Filippi.
Resta sempre vero che non tutta l'erba è un fascio, ma purtroppo è questa la direzione in cui spinge la società.

Come risponde lo scautismo? Secondo me facendo vivere determinate esperienze ai ragazzi in momenti in cui siano ancora "capaci" di apprezzarle perchè incondizionati da altro.
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gufopreciso



Età: 36
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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 20:58    Oggetto: Rispondi citando

scoiattolo parsimonioso ha scritto:
Se ci fossero i reparti paralleli credo che lo scautismo non conterebbe più di 50 iscritti totali visto che ormai la coeducazione è dappertutto, manca solo nei monasteri. Per cui un metodo del genere, anche se più ortodosso, sarebbe un tantino fuori dai tempi in cui viviamo.


Question Credo che in ASSORAIDER sia previsto il solo misto. Ma per quanto riguarda il regolamento AGESCI il Reparto è previsto in tre tipologie: misto, monosessuato e parallelo. Quindi in AGESCI (e in FSE dove vige solo l'intereducazione) i reparti paralleli ci sono eccome, e nel mio gruppo abbiamo i reparti paralleli, maschile e femminile. Reparto "Voltri 1°" (ex ASCI) e Reparto "Edelweiss" (ex AGI ceppo Ge XXI)

Riguardo all'essere fuori dai tempi non sono per nulla d'accordo. Forse confondi "reparti paralleli" con "reparti separati" stile ASCIvsAGI e CNGEIvsUNGEI, ma non è così. Cito direttamente dal Regolamento Metodologico AGESCI:
"I reparti paralleli, oltre ai vantaggi dei reparti monosessuali,
permettono di dosare opportunamente i momenti
di incontro e di collaborazione con l’altro sesso. I due
reparti devono essere piuttosto piccoli, al massimo di tre
squadriglie ciascuno. Le rispettive direzioni lavorano
insieme per la preparazione e la verifica del progetto di
unità; questo, uguale negli obiettivi, si diversifica a volte
nei mezzi da usare date le diversità di partenza. Le due
direzioni, pur seguendo regolarmente la propria unità
nelle attività separate dei ragazzi, preparano insieme le
uscite e i campi e li svolgono insieme quando è il caso
. Il
Consiglio della Legge viene tenuto per singolo reparto, a
meno che l’impresa non li abbia coinvolti entrambi. Le
attività di alta squadriglia possono essere svolte insieme,
ma sono da prevedere anche attività separate.
Qualora fosse presente nel gruppo una unità mista nelle
branche l/c è auspicabile che la proposta educativa di
reparto sia realizzata nella struttura parallela, al fine di
offrire una spinta più forte nella direzione della formazione
della identità."

Il Reparto Parallelo permette di avere i vantaggi della coeducazione ma mantenendo fede alle esigenze e ai bisogni diversi dei ragazzi e delle ragazze in questa fase delciata d'età. C'è stato un thread recentemente su questo topic. Perciò trovo che la tipologia Reparto Parallelo sia quanto mai attuale e notevolmente superiore in quanto più flessibile (sta poi alle direzioni scegliere quanta parallelità serva in quel particolare momento) e più rispondente alle esigenze.

Citazione:
Come risponde lo scautismo? Secondo me facendo vivere determinate esperienze ai ragazzi in momenti in cui siano ancora "capaci" di apprezzarle perchè incondizionati da altro.


Cioè arrendersi alle spinte negative della società e limitarci ad approffittare del momento che ci è concesso, anzichè applicare il nostro metodo educativo attivo; ritirarci dalla nostra "missione educativa" per limitarci ad essere un movimento che faccia "apprezzare esperienze" anzichè (e cito dalla Dichiarazione di Copenaghen) "dare ad ogni nazione e al mondo intero una gioventù che sia fisicamente, moralmente e spiritualmente forte"?

Non so se avete avuto modo di leggere il nuovo progetto nazionale e il documento di progetto allegato dell'AGESCI (per chi è di altre associazioni lo trovate sul sito). Volevo citarne dei pezzi: "se è vero che i ragazzi vivono oggi più volte rispetto alle generazioni precedenti [...] è altrettanto vero che è negato il tempo del pensiero [...]. Così al precocismo di varie esperienze corrisponde un rallentamento della crescita, del cammino verso la maturità, verso la conquista del senso di responsabilità. [...]. Eppure non sfugge che le domande di fondo non sono cambiate. [...] Servire [...] accusa lo scautismo di oggi di avere aderito, di fatto, ad un'idea di educazione minima: ascoltare, favorire lo stare insieme, non condizionare, trarre fuori dai ragazzi quello che hanno dentro. [...] Ridotta praticabilità del modello di scouting [...]. Le ragioni addotte sono che è difficile trovare spazi dove vivere all'aperto, se non occasionalmente; che capi e ragazzi mancano sempre più di competenze tecniche adeguate, non avendo né occasioni né maestri per acquisirle e praticarle; [...] che si è infine imposta una fonte pretesa di garanzie e sicurezze da parte delle famiglie e della società, poco compatibile con le responsabilità e l'autonomie richieste dalle tradizionali attività scout." Evito di commentare, anche se credo che la mia opinione sia ovvia.

Per quanto riguarda l'argomento del topic, penso che in AGESCI ne sentiremo parlare in questi anni, date un'occhiata all'obbiettivo B2 E/G: "Avviare una riflessione sulla durata del Sentiero e l'età dei passaggi, alla luce delle recenti modifiche al Regolamento di Branca E/G".


L'ultima modifica di gufopreciso il Giovedì 24 Gennaio 2008, 23:26, modificato 1 volta
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paciock87



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 22:18    Oggetto: Rispondi citando

Il termine "parallelo" confonde sempre... Perchè fin dalle elementari ti insegnano che due segmenti paralleli non si toccano mai... Invece per parallelo s'intende che "camminano insieme", uno affianco all'altro...
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rinoceronte caparbio
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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 22:53    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Se ci fossero i reparti paralleli credo che lo scautismo non conterebbe più di 50 iscritti totali visto che ormai la coeducazione è dappertutto, manca solo nei monasteri. Per cui un metodo del genere, anche se più ortodosso, sarebbe un tantino fuori dai tempi in cui viviamo.


vieni nel mio reparto e ti dimostro che non solo l'intuizione la formula dei reparti paralleli è fondata, ma funziona anche!
e ti permette di seguire con più accortezza i problemi dei ragazzi. (alla fine, è un gruppo che ha due reparti...non uno solo)
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scoiattolo parsimonioso



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MessaggioInviato: Venerdì 25 Gennaio 2008, 09:05    Oggetto: Rispondi citando

gufopreciso ha scritto:
per quanto riguarda il regolamento AGESCI il Reparto è previsto in tre tipologie: misto, monosessuato e parallelo. Quindi in AGESCI (e in FSE dove vige solo l'intereducazione) i reparti paralleli ci sono eccome, e nel mio gruppo abbiamo i reparti paralleli, maschile e femminile.


Onestamente non sapevo che paralleli significasse due reparti monosessuati che lavorano insieme. Credevo fossero due monosessuati e basta. Ma questa cosa dell'essere due reparti affiancati non deve essere per nulla male...
Quello che io voglio dire non è cedere le armi di fronte alla degenerazione della società, ma "salvare" in tempo i ragazzi offrendo loro la proposta scaut quando siano ancora incondizionati da stimoli esterni nella comprensione. Niente di più. E' chiaro che il metodo deve restare quello che conosciamo ed applichiamo, ma devo dire che in Italia problemi su questo non ne abbiamo.
Vedremo cosa farà l'AGESCI e, soprattutto, sulla base di quali motivazioni...
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