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Quel "Dio" su cui promettiamo...
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Autore Messaggio
aureliano



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MessaggioInviato: Sabato 23 Giugno 2007, 19:48    Oggetto: Quel "Dio" su cui promettiamo... Rispondi citando

Sarà che sono appena tornato dall'ordinazione presbiteriale di un mio vecchio compagno di scuola, sarà che negli ultimi tempi sto approfondendo la conoscenza delle altre associazioni (io sono Agesci)...

Nel mondo una delle differenze principali fra le varie associazioni è proprio quella confessionale.

In Italia, tralasciando le associazioni minori, abbiamo ben tre associazioni cattoliche. Fin qui tutto chiaro, così come dovrebbe essere chiaro (anche se non sempre lo è), per chi fa scoutismo cattolico, come gestire attività scout con un taglio cattolico.

Ora, B-P diceva che lo scoutismo dev'essere aperto a tutti, senza differenza di religione, ma allo stesso tempo ha detto che ripudiava uno scoutismo in cui l'aspetto religioso era assente.

Questa questione è stata affrontata in maniera diversa: creando associazioni confessionali ed associazioni laiche.
Soluzione corretta, perché così chi fa parte di una determinata religione può scegliere di fare uno scoutismo confessionale oppure no; inoltre chi fa parte di minoranze religiose ha comunque la possibilità di fare scoutismo.

Forse il problema più dibattuto è che nella Promessa si afferma anche"di fare del mio meglio verso Dio..." ..e che nello scoutismo la spiritualità è fondamentale.Infatti c'è addirittura un'associazione (l'Assiscout) che ha tolto ogni riferimento a Dio dalla sua Promessa.
E' una cosa scoutisticamente "lecita" o no?

E qui ammetto che la domanda è rivolta più a chi fa uno scoutismo laico/pluriconfessionale:
come fate?

Nel senso, come si fa a gestire una formazione spirituale senza entrare nelle braccia di una specifica religione?

E se tutta la mia unità fosse formata per esempio da cattolici? Posso fare "qualcosa di cattolico" o la laicità viene prima di tutto?
E se la mia associazione si definisse "pluriconfessionale" che differenze ci sarebbero, in pratica, con quelle laiche?

Sia ben chiaro, non critico nessuno, ma la mia "forma mentis" Agesci mi rende faticoso il pensare ad un'educazione spirituale aconfessionale (per quanto,se davvero fosse possibile, potrebbe essere una cosa meravigliosa).

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serpentecombattivo





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MessaggioInviato: Mercoledì 27 Giugno 2007, 14:12    Oggetto: Rispondi citando

Ho studiato in Inghilterra, il mio college aveva una cappella interconfessionale.
Se il culto per forza di cose era separato, il dibattito riguardo ai grandi temi religiosi e all'"azione" che ne deve discendere (leggi:etica) era tranquillamente e profiquamente discusso e sviscerato tra gli appartenenti a tutte le religioni.

SC
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aureliano



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Residenza: Fra Bolzano e Trento...

MessaggioInviato: Sabato 30 Giugno 2007, 11:03    Oggetto: Rispondi citando

Rileggendo il post scritto precedentemente mi sono reso conto che non si capisce niente Very Happy ...quindi provo a riformulare la questione:

volevo dire, dal momento che sto approfondendo la conoscenza delle altre associazioni scout, che mi sono trovato a fare due chiacchiere con qualcuno di un'associazione che ha tolto "Dio" dalla Promessa.
Inizialmente l'ho ritenuta un'assurdità, però poi ho scoperto che all'interno della stessa associazione si dà molta importanza alla conoscenza delle varie religioni.

Da qui una riflessione: se è vero che qualsiasi cristiano ed anche un musulmano può riconoscersi nel "fare il proprio dovere verso Dio...", la stessa cosa non vale per un indù, un buddista o un politeista (se ne esistono ancora...)

Non può essere che B-P -e qui la sparo- inserendo la parola "Dio" nella Promessa intendesse che ognuno potesse inserirci il proprio Dio? In questo caso, la tanto discussa sostituzione di Dio con -che ne so- Budda o
-dico per dire- Giove Wink non sarebbe così sbagliata...

E qui arriviamo al punto due: un' associazione laica/pluralista al cui interno convivono fedi molto differenti potrebbe avere grosse difficoltà ad avere un formula della Promessa "standard" a livello "divino"...messa così, levare "Dio" dalla formula della Promessa potrebbe avere un significato, PURCHE' poi si garantisca comunque un cammino spirituale all'interno dell'Associazione.
Che è cosa ben diversa da uno scoutismo ateo che, come ben sappiamo, B-P ripudiava.

O no Question
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 02 Luglio 2007, 11:19    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Da qui una riflessione: se è vero che qualsiasi cristiano ed anche un musulmano può riconoscersi nel "fare il proprio dovere verso Dio...", la stessa cosa non vale per un indù, un buddista o un politeista (se ne esistono ancora...)


Mmmm....ni....
Gandhi, che era un Indù, ha sempre parlato di Dio.
Di più: in merito a Gesù non lo ha mai ritenuto un "Dio privato cristiano", ma ne ha spesso indicato l'esempio come un esempio seguibile da ogni fedele di altre religioni, considerando l'esempio dei Gesù qualcosa come un patrimonio dell'umanità intera.
Alla lluce di questo, che condivido, leggo che:
Citazione:
Non può essere che B-P -e qui la sparo- inserendo la parola "Dio" nella Promessa intendesse che ognuno potesse inserirci il proprio Dio? In questo caso, la tanto discussa sostituzione di Dio con -che ne so- Budda o
-dico per dire- Giove non sarebbe così sbagliata...

Ritengo che Dio, diversamente da Cristo o Gesù, vada proprio in questo senso, potendosi adattare anche al Buddista che non dovrà inserire Budda al posto di un presunto Dio=Gesù.
In questo senso B.P. è stato lungimirante, aprendo la possibilità a tutte le religioni, in modo che i ragazzi possano elevare la propria spiritualità attraverso lo Scoutismo.
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aureliano



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MessaggioInviato: Lunedì 02 Luglio 2007, 12:50    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:

Ritengo che Dio, diversamente da Cristo o Gesù, vada proprio in questo senso, potendosi adattare anche al Buddista che non dovrà inserire Budda al posto di un presunto Dio=Gesù.
In questo senso B.P. è stato lungimirante, aprendo la possibilità a tutte le religioni, in modo che i ragazzi possano elevare la propria spiritualità attraverso lo Scoutismo.


Il dubbio che ho è se realmente con il termine "Dio" mettiamo a proprio agio tutte le fedi religiose.

Un paio di giorni fa ho trovato QUESTO:

si tratta della versione online di una rivista del Cngei; a pagina 3 (seconda colonna) si dice che nel 1922 B-P produsse una versione della Promessa che non conteneva la parola "Dio", per venire incontro a chi, in questo, avrebbe avuto problemi (di incompatibilità?) con la propria fede. Il che naturalmente esclude comunque uno scoutismo senza spiritualità.

C'é da dire che B-P è morto nel 1941 e se tale formula della Promessa non è stata ufficializzata in 20 anni un motivo ci sarà...però già il fatto che il Fondatore riflettesse su una cosa del genere apre a nuove porte...
A proposito: io non sono riuscito a trovare niente su quest'altra versione della Promessa...qualcuno ne sa qualcosa?
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riki_frido



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MessaggioInviato: Venerdì 06 Luglio 2007, 14:51    Oggetto: Rispondi citando

Ciao, leggo e rispondo con interesse a questo intervento...
allora, io sono Maestro dei Novizi in Assiscout, Gruppo 7 Fiesso d'Artico.

Si, nella nostra promessa è assente ogni riferimento a Dio.

"Prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso il mio paese e le sue istituzioni democratiche, di aiutare gli altri in ogni circostanza e di osservare la legge scout".

Per me la scelta dell'Assiscout è stata casuale (l'amico dell'amico che me ne aveva parlato e la mera curiosità di provare un'attività nuova da quella del gruppo ACR), ma poi l'ho scoperta come la più adatta per una serie di motivi.

Per una serie di ragionamenti e per il mio sentire, ad un certo momento (sui 15 anni) ho cominciato a dubitare sul significato di Dio, tanto che ancora adesso mi voglio definire agnostico (non ateo, per carità).

L'argomento della confessionalità e quindi della confessionalità, nella mia esperienza grazie ad un capo clan illuminato (oserei dire Rolling Eyes ), è sempre stato all'ordine del giorno.
Se vogliamo essere spicci: perchè essere per statuo "aconfessionali"?

La religiosità, ma mi allargo ad un concetto ben più ampio, la spiritualità, è una questione di un'intimità tale da non poter essere oggetto di direttive.
Se ci penso, negli anni di ACR, campi scuola, messe, Grest e via dicendo, tutto era bello, davvero mi piaceva. Ma dentro di me sentivo, è qualcosa che sfugge alla razionalità, di essere sempre un pesce fuor d'acqua. Non riuscivo affatto a sentire quella fede che animava invece molti miei coetanei. Questo si ripercuoteva poi su come vivevo certe attività di discussione o di preghiera e il rapporto con animatori e padre spirituale. Le sentivo come costrizioni e forzature e altrettanto non percepivo la libertà di esprimere il mio pensiero e il mio sentire. Quando è arrivato il momento in cui durante qualche divertentissimo campo scuola, al momento di entrare in chiesa NON VOLEVO entrarci ma DOVEVO nonostante i dubbi che mi affliggevano, allora ho deciso di cercare qualcosa che mi lasciasse la discrezionalità di esprimere e praticare la
mia spiritualità.
D'altra parte, non potevo certo chiedere agli animatori o al padre spirituale di essere meno insisitenti su certi argomenti! Loro avevano scelto in questo senso e la loro proposta formativa era giustamente improntata su Cristo.

Entato nel gruppo di Fiesso d'Artico. All'inizio, ripeto, quello che mi importava in sostanza era di divertirmi ancora e di evitare di dover andare in Chiesa forzatamente.
Poi da "libertà di non" ho scoperto che l'acofessionalità all'interno di una collettività è anche "libertà di". E se vogliamo restare ancora vicini al tema della religiosità, è libertà di essere religiosi, di essere agnositici, di essere induisti, di essere laici, di essere, perchè no, atei (ho incontrato chi si definisce tale). Ed è libertà enorme e inostituibile, di poter coltivare con assoluta libertà la propria spiritualità, senza pregiudizi.

Nel mio gruppo ci sono tante persone di fede cattolica; cosa succede la domenica al campo? Chi vuole andare a Messa, ci va. Chi no, resta al campo e si discute tutti assieme di qualche tema di interesse generale che possa far esprimere ad ognuno il proprio sentire. Si può benissimo parlare di religione per altro!
Mi è capitato di accompagnare gli esploratori alla Messa, io sono rimasto lì durante la funzione, non ho partecipato ovviamente. Qualche volta nei miei ben Laughing due anni di Maestro di Novizi mi è stato chiesto se sono religioso o no. Allora se ne è parlato: no, non sono religioso, ma ho una mia spiritualità molto forte e questo è fondamentale per me.

Cerco di essere un buon esempio per i miei ragazzi, ma non sta a me nè a nessun altro proporgli l'adesione a una confessione piuttosto che ad un'altra.
Il sentimento religioso, la necessità di Dio, o è innato, o non c'è, o ci si arriva, o lo si perde.
Detto questo, non sono contrario a uno scoutismo confessionale, come del resto tutta la mia associazione, ma preferisco di molto uno scoutismo aconfessionale. Se non mi rifaccio a nessuna religione, ti lascio la libertà di praticare quella che preferisci o di non praticarne nessuna. O di dubitare di tutto questo (Bestie di Satana a parte, si intende! Laughing ).

Ora, vedo l'ora che si è fatta tarda e non voglio comunque trarre conclusioni, anzi, mi piacerebbe continuare questa discussione, quindi vi saluto per il momento!
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Venerdì 06 Luglio 2007, 16:19    Oggetto: Rispondi citando

riki_frido ha scritto:
Si, nella nostra promessa è assente ogni riferimento a Dio.

"Prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso il mio paese e le sue istituzioni democratiche, di aiutare gli altri in ogni circostanza e di osservare la legge scout".

Mah...per carità...ma quel che mi piace di meno è inserire nella Promessa le istituzioni democratiche....lo trovo orrendo ed è comunque discutibile la valenza di questa espressione (soprattutto oggi che le democrazie si inventano e si esportano)
Preferirei un chiaro riferimento a Dio, che oltre ad essere fedele all'originale indica un percorso spirituale quale che sia (il mio Dio può essere diverso dal tuo, ma ciò non toglie la validità del riferimento).
Citazione:
Qualche volta nei miei ben due anni di Maestro di Novizi mi è stato chiesto se sono religioso o no. Allora se ne è parlato: no, non sono religioso, ma ho una mia spiritualità molto forte e questo è fondamentale per me.

E' fondamentale per chiunque. Se posso....come si connota la tua spiritualità?
Citazione:
Detto questo, non sono contrario a uno scoutismo confessionale, come del resto tutta la mia associazione, ma preferisco di molto uno scoutismo aconfessionale.

Io preferisco uno scoutismo che faccia una chiara e forte proposta di spiritualità, e non che ci giri in giro lasciando in fondo il nulla. E neppure apprezzo uno scoutismo monoconfessionale.
Il mio ideale in effetti sarebbe una associazione aperta ad ogni tipo di confessione, nella quale ognuno possa trovare il proprio spazio.
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aureliano



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MessaggioInviato: Venerdì 06 Luglio 2007, 17:59    Oggetto: Rispondi citando

riki_frido ha scritto:
Ciao, leggo e rispondo con interesse a questo intervento...
allora, io sono Maestro dei Novizi in Assiscout, Gruppo 7 Fiesso d'Artico.

Si, nella nostra promessa è assente ogni riferimento a Dio.

"Prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso il mio paese e le sue istituzioni democratiche, di aiutare gli altri in ogni circostanza e di osservare la legge scout". ....


In effetti sono entrato in contatto proprio con qualcuno della tua associazione (però di Abano Terme).

Vedi, mettere Dio nella Promessa non significa per forza diventare confessionali come associazione. Prendi il Cngei, che ha il riferimento a Dio nella Promessa ma da sempre si dichiara laica.

Come dice anche Uomodelbosco, promettere di fare il proprio meglio verso Dio può avere molte valenze, e soprattutto chiarisce che comunque, nello scoutismo, un certo percorso spirituale c'é. Però quello che mi chiedo è se può avere valenze per tutti; qui è il mio dubbio, ed è su questo punto che ritengo interessante (non so ancora se dire"condivisibile") la versione Assiscout della Promessa.

Dalla progressione personale di reparto vedo che date molta importanza alle prove di "cultura religiosa"...ritengo sia molto interessante, ciò che vorrei capire è se, al di là di questo, è previsto in Assiscout un "percorso spirituale".

Ps: anche a me fa strano questo riferimento alle istituzioni democratiche....
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riki_frido



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MessaggioInviato: Venerdì 06 Luglio 2007, 18:02    Oggetto: per uomo del bosco Rispondi citando

allora, provo a rispondere esaurientemente allo tue osservazioni Uomodelbosco!

Citazione:
quel che mi piace di meno è inserire nella Promessa le istituzioni democratiche....lo trovo orrendo ed è comunque discutibile la valenza di questa espressione (soprattutto oggi che le democrazie si inventano e si esportano)
Preferirei un chiaro riferimento a Dio, che oltre ad essere fedele all'originale indica un percorso spirituale quale che sia (il mio Dio può essere diverso dal tuo, ma ciò non toglie la validità del riferimento).


Credo che il riferimento a Dio non sia essenziale e anzi, mi perdoni chi si sente offeso (non è assolutamente mia intenzione farlo), potrebbe essere inopportuno.
Indipendentemente dall'età, lo scout al momento della promessa prende un impegno. Può essere il gesto più che altro giocoso del lupetto o quello coscienzioso di un giovane o di un adulto.
Ma allora lo scout non credente che si trova a dover promettere di "compiere il suo dovere davanti a Dio", come potrebbe conciliare la sua spiritualità che non necessità del divino con il testo di tale promessa?
Per questo penso che sia più equo lasciare o che ognuno coltivi comunque al di là della sua promessa la propria religiosità sia come singolo sia nei momenti comunitari con altri che hanno fatto la scelta religiosa, oppure che a ognuno sia lasciata la libertà di promettere anche davanti a Dio, a propria discrezionalità.
Inoltre, penso che Baden Powell non si offenderebbe se le sue parole venissero (come vengono in effetti) riadattate! Se lo scoutismo si cristallizzasse in dogmi, sarebbe travisato il messaggio di BP.

Quanto alla democrazia, condivido con te la considerazione sul "vuoto" del suo significato nei nostri tempi, però penso che se siamo abbastanza bravi da non cadere nei tranelli delle bandiere e nei partiti, il riferimento ad essa possa essere di ispirazione verso un bene comune e la partecipazione.

Citazione:

E' fondamentale per chiunque. Se posso....come si connota la tua spiritualità?


Allora, questa domanda è superimpegnativa, e ci capiremmo di sicuro meglio facendoci un campo assieme che non via forum. *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* proviamoci!
Allora, se devo usare una sola parola, penso che "altruismo" sia quella più riassuntiva.
Penso che essere utile al prossimo e l'offrirmi ad esso, anche quando non mi conviene sia l'insegnamento più grande che ho ricevuto e quello che vorrei sapere trasmettere anche in minima parte. Essere altruisti significa prestare attenzione agli altri, essere pronti ad ascoltare e ad accogliere, ad aiutare e dall'altra parte esser consci dei propri limiti e potenzialità, l'essere pronti a parlare e a far sentire le proprie ragioni e non ultimo a ricevere l'aiuto degli altri. Insomma, trovare nel prossimo il proprio complemento e arricchimento.
Tornando alla religiosità, non sono religioso e non sento bisogno di riferimenti ultraterreni. Ho una immensa fiducia nel prossimo e se capita che questa venga tradita, dato che anche questo capita, non è bastevole a farla venire meno. Conosci la storia del "5% di buono",no? Ecco, è questa la mia citazione-guida di BP. Wink
Non sono un idealista: di scottature se ne prendono tante, e i conti a fine giornata bisogna farli per forza.
Però mi sento di poterti dire che è stato in mezzo alla gente che ho trovato quello che non riuscivo a trovare in una Chiesa, e che mi mancava.

Citazione:
Io preferisco uno scoutismo che faccia una chiara e forte proposta di spiritualità, e non che ci giri in giro lasciando in fondo il nulla. E neppure apprezzo uno scoutismo monoconfessionale.
Il mio ideale in effetti sarebbe una associazione aperta ad ogni tipo di confessione, nella quale ognuno possa trovare il proprio spazio.


La legge di BP è una porposta di spiritualità fortissima, davvero profondissima. Volente o nolente, ogni associazione nel momento in cui la fa sua si lega a un sistema di valori universali. Anzi, il che va per assurdo ancora oltre all'universale, un sistema di valori e comportamenti che si fonda sul buon senso!
Per chiudere, sperando di essere stato chiaro ed esaustivo, la mia associazione di fatto è aperta a ogni tipo di confessione! Nel gruppo di Pordenone ci sono diversi ragazzi musulmani tanto per dirtene una.
E' questo di cui mi "vanto": cioè che l'assenza di riferimenti a Dio non è una negazione dello stesso, ma la disposizione della più completa libertà individuale su questo aspetto!
Sai, una volta un mio bravissimo professore di diritto privato comparato disse (sono certo che capirai che è un esempio fra mille e non un pretesto per aprire altri fronti nel caso tu o chi altro non sia d'accordo)"Quando qualcuno ricorre alla Costiuzione per affermare l'illegittimità dei DICO non sa precisamente che strumenti sta usando! E' vero che l'Art 29 dice La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio ma d'altra parte non vieta e non esclude che essa possa avere altri fondamenti"".

Oh, per essere meno formali....spero che se ghemo capio (veneziano doc!). Mi fa piacere discutere con voi!

Saluti
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aureliano



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MessaggioInviato: Venerdì 06 Luglio 2007, 19:56    Oggetto: Rispondi citando

Ups riki...prima abbiamo risposto nello stesso momento...magari guarda il mio intervento prima della tua risposta a Uomodelbosco Wink

Citazione:
per questo penso che sia più equo lasciare o che ognuno coltivi comunque al di là della sua promessa la propria religiosità sia come singolo sia nei momenti comunitari con altri che hanno fatto la scelta religiosa, oppure che a ognuno sia lasciata la libertà di promettere anche davanti a Dio, a propria discrezionalità.


Cioé? Vuol dire che uno può promettere inserendo Dio nella propria Promessa?

Citazione:
Per chiudere, sperando di essere stato chiaro ed esaustivo, la mia associazione di fatto è aperta a ogni tipo di confessione! Nel gruppo di Pordenone ci sono diversi ragazzi musulmani tanto per dirtene una.
E' questo di cui mi "vanto": cioè che l'assenza di riferimenti a Dio non è una negazione dello stesso, ma la disposizione della più completa libertà individuale su questo aspetto!


Be' ma questo, se permetti, capita in qualsiasi associazione laica/pluralista (Cngei, Assoraider, ecc...), eppure loro Dio nella Promessa ce l'hanno...


A proposito, qual'é la differenza sostanziale fra voi e le latre associazioni non confessionali?
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riki_frido



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MessaggioInviato: Sabato 07 Luglio 2007, 01:34    Oggetto: Rispondi citando

eh si, abbiam risposto praticamente in simultanea! Surprised



Citazione:
Cioé? Vuol dire che uno può promettere inserendo Dio nella propria Promessa?


Non è quello che avviene in Assiscout, ma credo potrebbe essere una buona soluzione. Come a un non credente potrebbe pesare il riferimento a Dio, ad un credente potrebbe pesare la sua assenza. Sai qual è l'unico rischio che vedo in questa soluzione? Che quando si recita tutti assieme la promessa venga fuori una gran baraonda! Razz

Citazione:

Be' ma questo, se permetti, capita in qualsiasi associazione laica/pluralista (Cngei, Assoraider, ecc...), eppure loro Dio nella Promessa ce l'hanno...


Mi ricollego a quanto ho già detto in diverse salse: Dio è una questione personale. Il non citarlo nella promessa lascia più respiro che il citarlo, nel senso che vedo veramente difficile che la parola "Dio" possa essere interpretabile con significati diversi da quelli della divinità o dell'entità trascendente.
Non so, voi che significato attribuite alla parola "Dio" nel contesto di una promessa scout?
Per me il primo richiamo è quello religioso. Poi si può ragionare su come si possa interpretare in senso più ampio, ma al primissimo impatto l'accezione è sempre quella confessionale e credo che nel senso comune il riferimento sia sempre a questa. Quindi torno a dire che il pluralismo confessionale e l'aconfessionalità siano meglio garantite omettendo la parola "Dio".
Personalmente, non potrei mai promettere davanti ad un'associazione scout che si dica aconfessionale di "compiere il mio dovere verso Dio". E' "solo" una parola in più o in meno, ma per me come per tanti è anche una questione di integrità e di scelta.

Citazione:
Dalla progressione personale di reparto vedo che date molta importanza alle prove di "cultura religiosa"...ritengo sia molto interessante, ciò che vorrei capire è se, al di là di questo, è previsto in Assiscout un "percorso spirituale".


Allora, la questione della "cultura religiosa" è strettamente legata al fatto che se non si preferisce una confessione ad un'altra bisogna allora dare un po' di spazio a tutte in qualche modo!
Il percorso spirituale, questa questione è più controversa. Se mi chiedi se si parla di spiritualità, si lo si fa, letture dei brani di BP, giochi a tema, perchè no, poesie, prosa, una canzone, un film. Noi curiamo molto il tema dell'essere "cittadini del mondo", che poi trova espressione in quanto scritto poco prima. Il che non si perde in un piano terra-terra, del tipo "c'è scarsità di risorse idriche. Allora da bravo cittadino fatti la doccia in meno di due minuti" Laughing ma cerca di svilupparsi in una riflessione personale, cioè "dal momento che esistono certi problemi, che ruolo ho io rispetto a tutto questo? Cosa posso fare e perchè?" e si cerca veramente di far tirare fuori da ognuno qualcosa di suo.
Oppure si parla di sentimenti ed emozioni o tematiche più astratte: per farti un esempio su mille, una volta ho cantato una canzone al noviziato "Costruire" di Niccolò Fabi, e poi si è parlato del testo e di cosa sentivano loro al riguardo.

Ma se mi chiedi se ci sia un "percorso spirituale" vero e proprio, ti rispondo di no. A conti fatti però, non vedo in questo un particolare difetto, perchè come appena detto, la spiritualità è il suo sviluppo sono seguite al pari delle altre attività. Nessuno qui si è mai lamentato di troppa poca spiritualità, semmai il contario! Very Happy
Tu che ne pensi?
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aureliano



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MessaggioInviato: Sabato 07 Luglio 2007, 12:19    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Sai qual è l'unico rischio che vedo in questa soluzione? Che quando si recita tutti assieme la promessa venga fuori una gran baraonda! Razz


Laughing Laughing

Penso che in parte sono d'accordo con te. Nel senso che, se il metodo è "applicato bene", la spiritualità ci rientra automaticamente.

Quando parlavo di percorso spirituale, in effetti intendevo dire se fate momenti di spiritualità. Mi hai risposto di sì, quindi in realtà una sorta di "percorso spirituale" lo fate.

Cioé, ciò che voglio dire è che uno scoutismo senza alcune forma di spiritualità, secondo me, non può esistere. Ma infatti se ho ben capito non è il vostro caso.
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riki_frido



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MessaggioInviato: Sabato 07 Luglio 2007, 19:25    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Cioé, ciò che voglio dire è che uno scoutismo senza alcune forma di spiritualità, secondo me, non può esistere. Ma infatti se ho ben capito non è il vostro caso.


Si, sono daccordissimo con te, non può esserci uno scoutismo senza spiritualità. E come dici tu *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...*, la spiritualità è insita nelle attività scout tipiche del resto (una bella route in mezzo ai monti!).
Insomma, per noi la spirutalità è parte integrante della nostra proposta, assolutamente essenziale!
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20coccy03



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MessaggioInviato: Sabato 07 Luglio 2007, 20:56    Oggetto: Rispondi citando

Anche io penso che non vi sia scautismo senza spiritualità...tutti i simboli dello scautismo sono spirituali.
Solo che noto,in questa discussione,una certa "superficialità" nel parlare di "laicità" ,"aconfessionalità" e "ateismo".

Io credo che quel "DIO" su cui promettiamo sia il Dio dei valori(se si è cattolici Dio è anche il Padre,il Tutto,il Creatore)che tutti gli scout riconoscono.Dio è il sigillo della fratellanza,una fratellanza che supera ogni diversità...
noi promettiamo,al di là del credo,su un Dio scout,un Dio Padre e fratello di tutti...su una Guida di vita,sul Dio dei valori in cui crediamo
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riki_frido



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MessaggioInviato: Domenica 08 Luglio 2007, 00:14    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Io credo che quel "DIO" su cui promettiamo sia il Dio dei valori(se si è cattolici Dio è anche il Padre,il Tutto,il Creatore)che tutti gli scout riconoscono.Dio è il sigillo della fratellanza,una fratellanza che supera ogni diversità...
noi promettiamo,al di là del credo,su un Dio scout,un Dio Padre e fratello di tutti...su una Guida di vita,sul Dio dei valori in cui crediamo


Mi trovo daccordo con te, la funzione della promessa e della legge è questa, accomunarci tutti come fratelli scout, nonostante le diversità fra associazioni e movimenti.
Ma quello che noi comprendiamo avendo esperienza come scout, può non essere altrettanto immediato per tutti o per chi si accinge a promettere.
"Dio", lo si voglia o meno, è una parola (e fosse solo una parola!) che porta in sè fortissimo e preponderante un significato religioso. "Dio" è la divinità nel senso comune. Penso che pochissimi alla domanda "A cosa colleghi la parola "Dio"?" risponderebbero "Ad un sigillo di fratellanza" o "Ad un sistema universale di valori". Su questo ci si può arrivare discutendone e riflettendo, ma forse allora sarebbe meglio usare un termine diverso da "Dio" se è questo che si vuole comunicare. C'è bisogno di comprensibilità e riconoscibilità anche al di fuori dell'ambito scout.
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