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Cosa dire a chi si dichiara "ateo"?
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Autore Messaggio
20coccy03



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MessaggioInviato: Martedì 29 Novembre 2005, 23:39    Oggetto: Cosa dire a chi si dichiara "ateo"? Rispondi citando

oggi mi è capitata una discussione sulla fede.Una persona si è dichiarata "atea"...e mi sono un po' trovata in difficoltà nel risponderle...cioè...io con la mia fede le avrei risposto in un certo modo ma questa si ostinava a soffermarsi sul fatto che Dio lascia che nel mondo un sacco di sofferenza.
al di là di quelle risposte che per noi "fedeli" sono forti e marcate in noi...cosa avreste risposto?!
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Fenicottero



Età: 36
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MessaggioInviato: Giovedì 01 Dicembre 2005, 16:17    Oggetto: Rispondi citando

Io mi trovo un sacco di volte in situazioni del genere...
La prima cosa che mi viene da fare è controbattere a tutte le obiezioni che gli altri fanno sulla fede, ma non so sia il modo giusto di discutere, perché a meno che non siamo degli oratori esperti, troveremo sempre qualcuno più bravo di noi a parlare e a controbattere, che ci rivolterà contro tutto quello che diciamo.
Io cercerei di semplificare le cose al massimo: a qualcuno che mi fa delle obiezioni sulla fede cristiana, io risponderei semplicemente che è venuto un uomo, e ha lasciato la sua testimonianza (e su questo penso che sia molto difficile controbattere!). Noi siamo liberi di credere o no che questa testimonianza sia vera: io ho deciso di credere di sì.
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20coccy03



Età: 36
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Messaggi: 2050
Residenza: Provincia di vicenza

MessaggioInviato: Giovedì 01 Dicembre 2005, 17:23    Oggetto: Rispondi citando

si...ma se trovi la persona dalla mente aperta,che alla risposta "Dio ha un progetto per ognuno di noi" se la mette via ...ok,ma se ti trovi l'ostinato che continua a sbatterti contro la domanda "perchè Dio permette tanto male?"...cosa gli dici?
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Puma Brioso





Registrato: 05/12/05 16:25
Messaggi: 2

MessaggioInviato: Lunedì 05 Dicembre 2005, 16:31    Oggetto: Rispondi citando

Io non credo in Dio punto e basta. Very Happy Non ne faccio un problema. Vengo agli scout perchè condivido i valori cristiani, penso che siano universali, ma se c'è la messa mi metto da una parte e ascolto senza partecipare...penso che una cosa importantissima sia la comprensione, se uno è ateo non ci deve essere nessun problema, l'importante è rispettare le sue scelte..
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20coccy03



Età: 36
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Residenza: Provincia di vicenza

MessaggioInviato: Lunedì 05 Dicembre 2005, 18:42    Oggetto: Rispondi citando

ti do pienamente ragione...cioè...non è che se sei AGESCI devi obbligatoriamente credere...credo siano pochi i giovani che,oggi come oggi,ci credono veramente!
il fatto è che questa persona non è scout e non sa vede al di là del suo naso...francamente non ho grandi rapporti con questa persona...
come direbbe il mio prof di filosofia:se dici di non credere in Dio,nella tua mente lo pensi e quindi pensi che esista!
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Coyote Curioso





Registrato: 06/12/05 21:35
Messaggi: 1

MessaggioInviato: Martedì 06 Dicembre 2005, 22:28    Oggetto: Rispondi citando

L'Agesci è un'associazione cristiana e cattolica. Affermazione scontata, ma credo che sia utile ricordarla. Qualcuno non crede in Dio e appartiene all'Agesci? è come se io, cristiano, facessi parte di qualche associazione buddhista perché ne condivido i princìpi. Ma gli scout chiedono agli uomini di fare delle SCELTE, tra le quali la scelta di fede.
Cito dal patto associativo:
"La scelta cristiana. I Capi accolgono il messaggio di salvezza di Cristo e, in forza della loro vocazione battesimale, scelgono di farlo proprio nell'annuncio e nella testimonianza, secondo la fede che è loro donata da Dio.
Gesù Cristo è, infatti, la parola incarnata di Dio e perciò stesso l'unica verità capace di salvare l'uomo. […]"

Si discute talvolta sull'opportunità di accogliere in Agesci persone di altre religioni. La risposta è in genere, che queste persone possono rimanere come ragazzi in tutte le branche, ma non essere capi. Non è questione di discriminazione; come può un capo annunciare e testimoniare qualcosa in cui non solo non crede ma soprattutto non ritiene opportuno credere? Non si chiede a nessuno di avere una fede cristiana perfetta e incrollabile, ma di essere in cammino, più o meno in avanti, verso Dio.

E poi quali sarebbero i "valori cristiani"? Senza voler essere inutilmente polemico, vorrei far notare che il cristianesimo non è un generico volersi bene, dire che la guerra è sbagliata, che siamo tutti fratelli e cose del genere. Essere cristiani è innanzitutto riconoscere che Gesù è il figlio di Dio, venuto tra gli uomini per salvarli, unico inizio e fine di tutto il creato. Tutto il resto è una conseguenza del messaggio cristiano, non "il" messaggio. Se non fosse così, cosa distinguerebbe un cristiano da un ateo che vuole bene a tutti, aiuta gli altri e rispetta le opinioni di chiunque? Mi dispiace, ma io non credo possibile un cristianesimo involontario.
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20coccy03



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MessaggioInviato: Mercoledì 07 Dicembre 2005, 00:37    Oggetto: Rispondi citando

ma anche io qui ti do ragione...solo che:a una persona non scout ...cosa diresti per metterle la pulce nell'orecchio?!
che Dio non è solo quell'Essere che non contrasta il male?!come fai a dirgli che nostor Papà ha un progetto per ognuno di noi?!
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frageorges





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MessaggioInviato: Giovedì 08 Dicembre 2005, 12:33    Oggetto: Rispondi citando

20coccy03 ha scritto:
...io con la mia fede le avrei risposto in un certo modo ma questa si ostinava a soffermarsi sul fatto che Dio lascia che nel mondo un sacco di sofferenza.


Beh... forse avresti potuto dirle che un certo Gesù l'ha amata così tanto da prendersi sulle spalle un sacco di sofferenza, è stata una scelta che lui ha fatto per "farsi prossimo" a chiunque soffre.

Comunque, non si può convincere una persona che Dio esiste tuttavia le si può dire che Dio la ama.
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20coccy03



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MessaggioInviato: Giovedì 08 Dicembre 2005, 15:27    Oggetto: Rispondi citando

si...ma ci ho provato..le ho portato esperienze di molte persone che hanno "scoperto" Dio...
ma dall'altra parte ho visto un rifiuto categorico...
come dice P.Stefano di S.Antimo...c'è chi lascia comuqnue aperta una porta a Dio e chi nemmeno una finestra...
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Yehudi





Registrato: 01/02/06 00:22
Messaggi: 4

MessaggioInviato: Mercoledì 01 Febbraio 2006, 00:38    Oggetto: Rispondi citando

Salve a tutti...Espongo il mio parere per discutere su questo argomento.
Io sono stato cristiano più o meno praticante dalla nascita, ma l'anno scorso(facciamo 8 o 9 mesi fa) la mia mente ha subito una svolta che non mi aspettavo...
Mi sono fatto un'esame di coscienza e ho detto "Ma dio...esiste?"..."Perchè dovrei credere in dio se della sua esistenza vengo istruito dai miei genitori o dalle altre persone, che a loro volta sono state istruito da altri, e quindi NESSUNO è sicuro della sua esistenza?" A questa domanda TUTTI rispondono "eh, la fede"...Cosa vuol dire fede? Credere ad una cosa solo perchè dicono sia buona, dicono sia giusta, dicono esista?
Perchè chi crede continua a ribadirsi delle convinzioni invece di analizzare i dubbi? Analizzare i dubbi invece che mettere le mani avanti e dire "fede".
Io ora sono Ateo e felice, ho ANALIZZATO il mondo per la prima volta...Ho immaginato come potesse essere il mondo senza la società e senza la religione...E l'ho immaginato così bello...
Ho postato questo messaggio non per scatenare dialoghi 'infuocati', ma per poter scambiare opinioni da diversi punti di vista, in quanto anche se ora mi sento tranquillo nel mio ateismo(più che ateo probabilmente sono agnostico, ma non me ne importa più di tanto), tutti attorno a me mi guardano strano o mi schifano perchè "non credo"...

Beh, un saluto a chi leggerà, anche se forse mi vorrà bruciare sul rogo! Ah ah ah Razz

Andrea
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20coccy03



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Residenza: Provincia di vicenza

MessaggioInviato: Mercoledì 01 Febbraio 2006, 15:37    Oggetto: Rispondi citando

di certo noi non ti vogliamo bruciare sul rogo,almeno...io no,altrimenti non avrei messo in piedi questo topic!
mah...da una parte quel discorso sul tramandare la fede può essere vero..ma cosa spinge le persone a trasmettere la loro fede ai figli se non ci fosse nulla da trasmettere?
cioè...ti faccio un esempio più semplice ma più chiaro:io sento una notizia,ok?se questa notizia non è vera,o ha qualcosa che non mi convince,non la trasmetto agli altri,no?
lo stesso vale per il messaggio religioso:se nella fede non trovo nulla di concreto,appagante ecc,non la passo ai miei figli ne tantomeno la predico agli "estranei"...giusto?ecco...
io volevo capire questa persona,non voglio condannare nessuno,solo capire perchè questa persona vede solo nel male la presenza/assenza di Dio...
p.s:tu sei scout?
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Yehudi





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Messaggi: 4

MessaggioInviato: Giovedì 02 Febbraio 2006, 18:08    Oggetto: Rispondi citando

Hai scritto: " se questa notizia non è vera,o ha qualcosa che non mi convince,non la trasmetto agli altri,no? "

Già da subito c'è da soffermarsi, come fai a stabilire se la notizia(nel nostro caso l'esistenza di dio) è vera? Poi, come fa a non convincerti? E chi lo dice che non la trasmetti anche se non ti convince?
(Si, ho la tendenza a mettere in dubbio ogni virgola, ma è grazie a questo che sono giunto a conclusioni logiche.)
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20coccy03



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Residenza: Provincia di vicenza

MessaggioInviato: Giovedì 02 Febbraio 2006, 18:12    Oggetto: Rispondi citando

infatti io,nell'esempio che mi hai citato,non ti ho parlato di una notizia riguardante l'esistenza di Dio...ti ho citato una notizia qualsiasi(che può essere un fatto,un pettegolezzo ecc)...
era un esempio che,in quell'istante,lasciava da parte Dio.
e poi...ti faccio una domanda:mettendo in discussione tutte le virgole,non rischi di perdere il messaggio e il contenuto di ciò che analizzi?
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Oo





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Messaggi: 6

MessaggioInviato: Sabato 04 Febbraio 2006, 00:58    Oggetto: Rispondi citando

20coccy03 ha scritto:
infatti io,nell'esempio che mi hai citato,non ti ho parlato di una notizia riguardante l'esistenza di Dio...ti ho citato una notizia qualsiasi(che può essere un fatto,un pettegolezzo ecc)...
era un esempio che,in quell'istante,lasciava da parte Dio.
e poi...ti faccio una domanda:mettendo in discussione tutte le virgole,non rischi di perdere il messaggio e il contenuto di ciò che analizzi?


premetto: non sono credente

punto 1: milioni di notizie false girano per il mondo, dalla mail sul virus fino alla non esistenza dello sterminio nazista, quindi non vedo perchè anche l'esistenza di dio non possa essere falsa
mi sembra che troppa gente dica: "se ci creodno in tanti, sarà vero, quindi ci credo anch'io"

punto 2: ribatto, pensando che una persona sia venuta ed abbia insegnato tante belle cose, non rischi di non contestualizzare il suo insegnamento e di averne quindi una visione limitata e distorta?


concludendo, le religioni esistono da quando esiste l'uomo e probabilmente esisteranno fino a quando l'uomo esisterà; per ocme la vedo io le religioni hanno 2 funzioni: tranquillizzare l'uomo ed educarlo ad un certo pensiero
il problema è che questo pensiero non è assoluto e, obbiettivamente, si vede come questo pensiero inizi a "stridere" con ciò che è l'uomo di 1900 anni dopo la stesura di quei testi
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Fenicottero



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Residenza: Parma

MessaggioInviato: Martedì 07 Febbraio 2006, 22:43    Oggetto: Rispondi citando

Mah, sinceramente io non credo proprio che il Vangelo strida con la realtà di oggi, anzi trovo che Gesù possa avere validità in qualsiasi tempo.

Io credo che tu ti riferisca all'istituzione della Chiesa, e le regole che si è data oltre il Vangelo. Su questo posso essere d'accordo con te, anch'io come a sua volta San Francesco, sono per vivere il Vangelo così com'è, senza tutto ciò che c'è stato costruito sopra.

Comunque, ripeto, per me l'essere cristiano non è una cosa complicata da spiegare o da fare: che Gesù sia esistito non credo che qualcuno lo possa mettere in dubbio, o meglio, mi pare che sia molto probabile e condivisibile che le cose siano andate più o meno come le raccontano i vangeli (miracoli e resurrezione a parte).
A questo punto, tutto sta nel crederci o meno: non ci sono (o almeno non per tutti) prove certe della verità che Gesù sia Figlio di Dio, morto e risorto, ma non ci sono prove certe nemmeno del contrario, quindi tocca ad ognuno decidere se crederci o no.
Io ho deciso di sì.
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